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Dalla Corte UE ammessa la nota di variazione anche in assenza di insinuazione al fallimento. Articolo di Francesco Zondini, partner di Studio Pirola
Finanza&Fisco
Dalla Corte UE ammessa la nota di variazione anche in assenza di insinuazione al fallimento
La Corte di Giustizia UE, con sentenza n. C-146/19 dell’11/06/2020, ha dichiarato legittima la rettifica in diminuzione della base imponibile e dell’IVA assolta in relazione a crediti rivelatisi irrecuperabili, anche qualora il soggetto passivo abbia omesso di insinuare il proprio credito nella procedura fallimentare instaurata nei confronti del suo debitore, purché detto soggetto dimostri che, se avesse insinuato il proprio credito, questo non sarebbe stato riscosso. La pronuncia, che riguarda la compatibilità della normativa slovena con la Direttiva IVA, pare destinata ad avere effetti anche in ambito nazionale, posto che, similmente al caso affrontato dalla Corte, la prassi interna subordina il recupero dell’IVA alla partecipazione del fornitore alla procedura fallimentare.