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La commissione UE boccia il reverse charge per appalti e subappalti con impiego di manodopera. Articolo a cura di Francesco Zondini, partner di Studio Pirola
Diritto24
La commissione UE boccia il reverse charge per appalti e subappalti con impiego di manodopera
La Commissione UE, tramite il documento COM (2020) 243 final del 22 giugno 2020 trasmesso al Consiglio, ha negato all’Italia l’applicazione del meccanismo del reverse charge per le prestazioni di servizi nell’ambito di appalti e subappalti con prevalente utilizzo di manodopera, introdotto dall’art. 4, comma 3 del D.L. 124/2019 In particolare, la fattispecie in oggetto riguarda la richiesta di autorizzazione dello Stato italiano in merito all’introduzione nell’ordinamento nazionale di una specifica deroga rispetto alla Direttiva 2006/112/CE (“Direttiva IVA”), ai sensi dell’art. 395 della medesima Direttiva, allo scopo di semplificare la riscossione dell’IVA ovvero contrastare i fenomeni evasivi ed elusivi dell’imposta.