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Le Big Tech dribblano il rischio regolatorio. Commento di Paolo Arginelli di Studio Pirola
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Le Big Tech dribblano il rischio regolatorio
Dagli avvertimenti alle sanzioni. Dopo mesi di richiami, Bruxelles ha assunto una linea dura contro le Big Tech, prevedendo multe fino al 10% del fatturato per i giganti del digitale colpevoli di gravi violazioni della concorrenza. Il nuovo pacchetto normativo prevede per le Big Tech responsabilità, obblighi e sanzioni nel caso in cui continuino a mettere a rischio l’integrità del mercato unico. Nel Digital Services Act (Dsa), primo pilastro dell’impianto normativo, l’esecutivo comunitario chiede alle società tecnologiche “molto grandi” come i Gafam (Google, Amazon, Facebook, Apple e Microsoft) di assumersi una maggiore responsabilità per la moderazione dei contenuti che circolano sulle loro piattaforme. Questo significa che dovranno “adattare e migliorare” i loro algoritmi per monitorare e rimuovere i contenuti illegali, pena multe fino al 6% del fatturato. Sanzioni che salgono al 10% in caso di pratiche sleali di mercato. A detta degli esperti però tutto questo non avrà un impatto negativo sui titoli delle big tech, che anche nel 2021 avranno margine di guadagno. In particolare, Ubs vede Amazon tra le piattaforme che traggono i maggiori benefici dai cambiamenti in atto nelle abitudini di consumo, grazie all’aumento degli abbonati a Prime.