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Smart working all’estero: attenzione ai profili contributivi e fiscali
Il Sole 24 Ore
Smart working all’estero: attenzione ai profili contributivi e fiscali
Fatti salvi eventuali limiti nell’accordo individuale, lo smart working è praticabile anche all’estero. Tuttavia, sia l’azienda che il lavoratore potrebbero incappare in possibili insidie, sul fronte retributivo, contributivo e di eventuali infortuni. Uno dei principi cardine su cui si fonda lo smart working è la libertà del lavoratore di scegliere il luogo in cui eseguire la prestazione lavorativa, senza particolari vincoli legati al territorio nazionale. In linea generale, fatte salve eventuali limitazioni previste nell’accordo individuale, lo smart working è quindi praticabile anche all’estero, sia in ambito Ue, sia in ambito extra Ue.