Rassegna Stampa
Crisi aziendale, non basta la liquidazione e la perdita di appalti per il sequestro. Articolo di Roberta Di Vieto e Marco Di Liberto, avvocati di Studio Pirola
Quotidiano del Lavoro
Crisi aziendale, non basta la liquidazione e la perdita di appalti per il sequestro
Con tre recenti provvedimenti emessi dal Tribunale di Milano, Sezione Lavoro, la giurisprudenza si è nuovamente pronunciata in merito ai requisiti di ammissibilità dei provvedimenti cautelari richiesti a carico di aziende in crisi anche a causa dell’emergenza sanitaria da Covid-19. I diversi casi recentemente affrontati dal Tribunale di Milano, Sezione Lavoro, hanno a oggetto più azioni cautelari, promosse ex articolo 671 del Codice di procedura civile dai lavoratori nei confronti della società datrice di lavoro e in stato di liquidazione, allo scopo di ottenere l’emissione di sequestri conservativi sui beni della società. Tali azioni sono state promosse nelle more dei giudizi di merito avviati dagli stessi lavoratori per ottenere il pagamento di asseriti crediti non corrisposti dall’azienda. Ad avviso dei lavoratori, i sequestri cautelari richiesti erano fondati su più elementi, concorrenti tra loro: la società, posta in scioglimento e liquidazione nelle more dei giudizi di merito, aveva assertitamente perso tutti gli appalti in essere e non disponeva di beni mobili e immobili di valore sufficiente a garantire il soddisfacimento dei crediti vantati, pertanto non sussistevano garanzie patrimoniali sufficienti per il pagamento dei crediti eventualmente accertati all’esito dei giudizi di merito.