Rassegna Stampa

07.10.2020

Contratti a termine come leva per le assunzioni. L’analisi di Giuseppe Merola, senior associate di Studio Pirola

Pmi

Contratti a termine come leva per le assunzioni
La disciplina dei contratti di lavoro a termine, attualmente contenuta in maniera organica nel D.Lgs. n. 81/2015 (Testo Unico di riordino delle tipologie contrattuali), è stata oggetto di continue riforme a seconda dei mutevoli orientamenti perseguiti dai Governi succedutisi alla guida del nostro Paese. L’ultima risale al 2018 con l’entrata in vigore del Decreto Legge n. 87/2018 (c.d. Decreto Dignità ) dalla quale sono scaturite importanti limitazioni all’utilizzo del contratto a termine rispetto alla previgente disciplina contenuta nel Jobs Act . Il Decreto Dignità, infatti, non solo aveva ridotto la durata complessiva del contratto a termine (da 36 a 24 mesi), ma aveva anche previsto l’obbligo di indicazione della causale, ossia delle ragioni legittimanti l’apposizione del termine, per i contratti aventi durata superiore a 12 mesi o nei casi di rinnovo del contratto a termine a prescindere dalla durata del rapporto.

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